i Frigo

Barbari, siamo
solo dei barbari.
E provinciali.
Per questo,
come diceva Pasolini
abbiamo mantenuto
negli anni la voglia di fare
e il piacere di scoprire,
da ingenui contenti
di essere tali, i piaceri e i limiti della vostra civiltà” 
 
                                                                FF


I Frigo sono sparsi nel mondo perché erano poveri e vivevano tutti sulle montagne abitate dai cimbri. Quando hanno scoperto che si poteva anche stare in pianura e muoversi per vie orizzontali oltre che in verticale su e giù per l’altopiano di Asiago (chi pensa che gli altopiani siano piatti come la pianura si sbagliano di grosso..) si sono sparpagliati prima nelle pianure del Veneto e della Lombardia e poi anche più lontano. Io vengo da uno dei tanti rami poveri, alla fine dell’800 o all’inizio del ‘900 bastava essere un contadino senza terra per essere un po’ più povero degli altri.
Mio padre era nato nel primo comune veronese partendo dal vicentino e si è stabilito a Valeggio sul Mincio dove ha incontrato mia mamma che veniva da una famiglia che già viveva lì da almeno due generazioni (ho sempre pensato che discendesse dai popoli tedeschi che si erano insediati sui onti della Lessinia ai tempi delle miniere del vescovo-conte, il cognome Tratta credo derivi da una radice teutonica). Sono nato a Brescia quando i miei si erano trasferiti per fare i mezzadri dopo il matrimonio dell’autunno 1945  e , ora che sono morti i miei e trasferita mia sorella a Torino dopo il matrimonio, gli unici legami con i parenti, in primo luogo i Frigo (che sono tanti), sono legami “veneti”. Tanti  cugini e qualche zia distribuiti tra Valeggio sul Mincio, Villafranca e Mozzecane in quella terra che è stata per secoli confine tra la Repubblica veneta e la Lombardia, dove, con pochi chilometri si passa dal veronese al mantovano e dal mantovano al bresciano.

Sono paesi fatti per i contadini che sono diventati sede di tante piccole fabbriche. Negli anni ’60 anche qui è passato il boom e negli anni ’70 ha strappato quasi tutti dalle terre coltivate. Chi ha mantenuto terre e casali ora è un signore ma prima, quando ero piccolo e venivo in queste campagne dai cugini per le vacanze si viveva lavorando sette giorni su sette senza acqua corrente stretti tra i bisogni delle bestie nelle stalle  e il ritmo dei lavori e dei raccolti. Chi governava il tempo non era certo il contadino e i vecchi Frigo erano un po’ schiavi della terra.
Ci siamo ritrovati tutti noi cugini discendenti da un bisnonno che poco prima della prima guerra mondiale se ne è partito per le Americhe ed è scomparso per sempre.
Si parla di una sola cartolina che sembra provenisse dal Brasile.
Poi più nulla.