i libri

 

Hanno riprogettato e ricostruito la Biblioteca di Alessandria. Un edificio moderno nelle linee e ardito nella concezione, un luogo aperto agli studiosi che fanno migliaia di miglia per accedere a libri preziosi.
Hanno lasciato in giro per le nostre città  sui marciapiedi affollati  le bancarelle dove si vendono a pochi euro libri usati.
Conosco poco le biblioteche e considero grande una civiltà che favorisce la circolazione dei libri usati e poco conosciuti”.

                                    FF

Quando penso ai libri penso ai romanzi. Ai tanti romanzi letti in cinquant’anni. Vorrei cercare di parlare dei libri durante la lettura ( non so se in realtà manterrò questa promessa). Oltre ai libri acquistati in libreria ogni tanto frugo sulle bancarelle dove finiscono le rimanenze delle case editrici. Ci sono esemplari di valore che hanno avuto scarso successo di pubblico e ci sono libri che non si  riesce a capire perché siano stati editati ( e prima tradotti da altre lingue…).

Nelle migliaia di libri ce ne sono alcuni che non ho avuto il coraggio, la forza, il desiderio, la necessità di leggere fino in fondo. E poi ci sono libri che hanno parlato in modo così bello di alcuni posti che mi è capitato di fare centinaia di chilometri per visitare i luoghi descritti.

 

 

 

3 Euro per un libro che vale

Margherita Oggero,  Una piccola bestia ferita,  Mondatori, 2003

Penso che lo troviate, come ho fatto io, su una bancarella di libri fondo di magazzino  a non più di 3 euro.

E’ un romanzo, pacatamente, poliziesco, scritto da una torinese che per molti anni ha insegnato nelle scuole di quella città e  racconta l’evolversi del sequestro di una giovane diciottenne figlia di un imprenditore che vive nello stesso palazzo della protagonista: un’insegnate di lettere delle superiori che non disdegna di usare il suo acume e le sue relazioni per contribuire a risolvere il caso. Siamo di fronte a un romanzo ben scritto, scorrevole, leggero, giocato in parte in prima persona e a volte in terza, con questo tentativo di aiutarci a guardare i fatti con l’oggettività di uno spettatore esterno. Ci  sono riferimenti “alti” alla poesia e considerazioni di “alto” buon senso. Le famiglie sono un po’ come le nostre, ricche di problemi e di contraddizioni, e quindi piene della nostra “normalità”.

3 euro ben spesi. Della stessa autrice “”La collega tatuata”, sempre di Mondatori. Ginella dice che l’ha letto e che  di quel romanzo ha un buon ricordo. Io di Ginella mi fido, sempre, quando si tratta di libri. …Però, c’è un però, Ginella scrive libri e ha fatto l’insegnate per tutta la vita. Romanzi scritti da un ex insegnate che hanno come protagonista una professoressa ……?  Mah.. Quanto obiettivo potrà essere il giudizio? Ma a noi, il giudizio, interessa che sia obiettivo?    

Roma 6 febbraio 2009

Fred Vargas, Chi è morto alzi la mano, Einaudi Stile Libero  noir, 2002, € 11,80

Un altro romanzo scritto da una donna, in questo caso parigina, classe 1957.  Questo giallo è stato pubblicato per la prima volta nel 1995 e così inizia la carriera prolifica di una autrice che ha avuto successo in tutto il mondo (dice la scheda). Io ho acquistato altri due romanzi che ora mi accingo a leggere con curiosità e spero con lo stesso piacere provato in questi giorni. Il suggeritore (o, meglio la suggeritrice) è sempre la mia amica Ginella che erano mesi che mi invitava a fare i conti con Vargas. Il cognome  ovviamente ricorda anche a me lo scrittore sudamericano Vargas LLyosa che qualche tempo fa si candidò anche a presidente del suo paese e che rivelò allora la sua preferenza per le posizioni più tradizionaliste e di destra. Qui ci sono tre amici trentacinquenni squattrinati, forse non sono nemmeno amici ma legati dalla stessa condizione di difficoltà economica e dall’amore per il proprio campo della ricerca: la preistoria, il medioevo, la Grande Guerra. La presenza più inquietante nel racconto non è quella di un morto ma quella di un albero di faggio piantato nottetempo in un giardino di una bella strada della periferia parigina. Uno zio-padrino ex poliziotto indaga con i tre giovani e porta ad una conclusione non del tutto scontata. Ben scritto, bella la strada di Parigi, curiosi i personaggi.

(Rita ed io abbiamo deciso di regalare una copia del libro anche al nostro collega Mario G. che in questi giorni ha compiuto 60 anni. Lui ancora lavora nell’Istituto di Ricerca dove ero impiegato fino al dicembre scorso e partecipa alle periodiche riunioni dei dirigenti di quell’Ente. Visti i precedenti, come suggerisce il titolo, c’è da aspettarsi contributi attivi soprattutto da coloro che fanno parte ormai dei più…..?)