la fotografia |
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“La
vita è come un film girato di soppiatto, a nostra insaputa.
Ogni nostra fotografia mostra quello che pensiamo
di vedere con il piacere di osservare.
E rimane nel tempo, anche dopo che il film è finito.
Un punto di una linea. E come tutti i punti
un’astrazione. Una bella astrazione.”
FF
Il mio incontro con la fotografia è stato “tardivo”,
come la vendemmia che si fa a fine ottobre.
Il motivo? Semplice, prima del 1970 non ho mai posseduto una macchina
fotografica. Quella del 70 è durata fino al furto del 1973 (allora mi
alleggerirono anche di una cinepresa Paillard Bolex 16 mm con torretta a tre
obiettivi e di un registratore audio professionale Uher…). Poi il mio
amico Alfredo T., collega dell’Isfol, nel 1977 mi ha fatto dono di
una “preziosa” JANUA , copia italiana (del 1952) della Leica
e progettata e realizzata poco dopo la guerra dalla San Giorgio di
Genova. Poi sono venute, nel 1978, una Praktica VLC2 (ottica Zeiss, mirino a
pozzetto, macchina eccezionale realizzata nella Germania dell’Est) che mi
è stata gentilmente sottratta nell’ottobre del 1980 dal mio Ford Transit
parcheggiato sul Lungotevere una sera dedicata alla proiezione di Video
artistici in Trastevere ) , una Canon, una 6X6 Russa, una …….
All’inizio fotografavo di tutto e stampavo solo contatti (provini). Ho
album solo di provini.
Poi ho smesso di fotografare oggetti e luoghi e ho cominciato a fotografare i
figli che crescevano e la vita durante le vacanze.
Poi ho smesso del tutto.
Ora ho ripreso e cerco di vedere attraverso il piccolo schermo della Nikon Colpix digitale quello che non l’occhio, ma i miei due occhi vedono sicuramente in modo diverso.
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